L’emergenza coronavirus si è trasformata in una vera e propria crisi endemica: non c’è solo l’aspetto sanitario a preoccupare, ma anche quello economico e sociale.
Se questo è vero nei paesi più sviluppati, proviamo a immaginare la gravità assoluta della situazione in un paese come il Pakistan.
In Pakistan molte famiglie hanno perso il lavoro e faticano ad arrivare a fine giornata.
In un quadro così drammatico l’istruzione dei figli passa in secondo piano.
Ed è qui che il circolo vizioso si alimenta e la crisi diventa spaventosa: se i figli non saranno istruiti, non potranno mai migliorare la propria condizione sociale, rimanendo perennemente esposti ai pericoli che qualsiasi nuova emergenza porterà con sé.
Se vuoi un quadro più esaustivo di ciò che sta succedendo in questa fase nelle scuole in Pakistan, clicca QUI.
Se invece vuoi sapere cosa stiamo facendo per rompere questo circolo vizioso e crearne uno virtuoso, continua a leggere le nostre storie!
- Un solo pasto al giorno: ma Imtiaz torna a scuola
- Lavorare notte e giorno per inseguire i propri sogni: Iqra resiste
- Tirare la cinghia per investire sul futuro: Shahbaz e Mushtaq tornano a scuola
- Rasul è tornato a scuola: grazie a te
- Ogni sacrificio darà i suoi frutti: la storia di Azra
- Anzal: lavorare e studiare per inseguire un sogno
Un solo pasto al giorno: ma Imtiaz torna a scuola
Prima della pandemia, Imtiaz, uno studente TCF del quarto anno, sognava di diventare pilota d’aereo. Ha perso suo padre in tenera età e sua madre ricama vestiti. Anche prima della pandemia, era a malapena in grado di guadagnare abbastanza per sfamare la sua famiglia.
Ora può permettersi di dar loro da mangiare solo una volta al dì. Imtiaz perciò ha iniziato a svolgere due lavori: taglia legna e riempie taniche d’acqua da vendere porta a porta.
Quando le scuole hanno riaperto, la madre di Imtiaz non voleva che tornasse in classe, rinunciando così ai soldi in più che stava portando a casa.
Allora la preside le ha fatto visita personalmente e ha offerto una borsa di studio e maggiore flessibilità negli orari scolastici.
Da quel momento Imtiaz ha potuto tornare a scuola.
Il suo però è un caso straordinario: migliaia di bambini infatti non possono ancora tornare ai banchi a studiare. Con una donazione puoi farli andare a scuola e salvare i loro sogni.
Lavorare notte e giorno per inseguire i propri sogni: Iqra resiste
Quando i suoi genitori, entrambi agricoltori, hanno perso il lavoro per colpa del coronavirus, Iqra, una bambina di 10 anni, ha iniziato a lavorare come domestica per mantenere la sua famiglia. Dopo aver trascorso la mattinata in classe, torna a casa dove l’attende un lungo e frenetico pomeriggio.
Senza neanche fare una pausa, Iqra esce rapidamente a piedi e va a lavorare.
Quando torna a casa, è quasi buio. Dal momento che non ha l’elettricità a casa, va a casa di suo zio, dove finisce i compiti e passa un po’ di tempo a leggere.
Solo allora può finalmente riposarsi. La direttrice della scuola le ha concesso una borsa di studio in modo che possa continuare a studiare e non lasci vuoto il suo banco per sempre.
Quando sarà grande sogna infatti di diventare un’insegnante.
Iqra non è però l’unica che sta iniziando a lavorare per aiutare la famiglia a stare in piedi.
Con una donazione puoi tenere in vita i sogni di chi, come lei, vorrebbe anche continuare a studiare.
Tirare la cinghia per investire sul futuro: Shahbaz e Mushtaq tornano a scuola
Quando la pandemia ha spinto sul lastrico la loro famiglia, senza più nemmeno una casa in cui vivere, Shahbaz e Mushtaq avevano perso ogni speranza di tornare a scuola. Prima dell’emergenza, loro padre Mohammad, guadagnava circa 300 rupie al giorno come lavoratore alla giornata.
Da quando è stato dichiarato il lockdown non ha più un lavoro. La sua famiglia si era già indebitata dopo che un alluvione a Karachi aveva distrutto la loro casa, costringendoli a trasferirsi in una tenda improvvisata.
Quando le scuole hanno riaperto, pertanto, Mushtaq e Shahbaz non si sono presentati. Senza perdere tempo la preside della loro scuola TCF ha individuato dove si trovavano e ha fatto loro visita. Mohammad le ha raccontato la situazione e le ha chiesto come avrebbe potuto mandarli a scuola quando non aveva nemmeno di che sfamarli.
La preside li ha allora sgravati di qualsiasi tassa scolastica e ha invitato il padre a non demordere dal suo desiderio di vederli istruiti e realizzati nella loro vita.
Mushtaq e Shahbaz erano un sorriso unico il primo giorno che sono tornati a scuola. Mushtaq vuole diventare un medico mentre Shahbaz sogna di diventare un giocatore di cricket. E ora che sono tornati sui banchi, hanno buone possibilità di diventarlo!
Sostieni con una donazione chi, come questi due fratelli, vorrebbe continuare a studiare nonostante la pandemia.
Rasul è tornato a scuola: grazie a te
Prima della pandemia, Rasul non perdeva quasi mai un giorno a scuola. Così, quando le scuole hanno riaperto e lui non è tornato in classe, la sua preside ha subito capito che qualcosa non andava e ha immediatamente contattato i suoi genitori.
Il padre di Rasul, che lavorava come impiegato in una scuola locale ma aveva perso il lavoro durante il lockdown, ha informato la preside che era ancora disoccupato.
Rasul, invece, aveva iniziato a lavorare in una fabbrica di ghiaccio dove puliva e dipingeva grandi contenitori dalla mattina alla sera. Poiché il lavoro di Rasul era l’unica fonte di reddito per la famiglia, i genitori erano riluttanti a rimandarlo a scuola, temendo che così facendo perdesse il lavoro.
La preside ha deciso perciò di incontrare i genitori di Rasul e ha trascorso molto tempo a suggerirgli di mandare il figlio a scuola oltre che a lavorare. A causa delle restrizioni, avrebbe dovuto frequentare la scuola solo 3 giorni a settimana e questo lo avrebbe aiutato a conciliare gli impegni di studio e di lavoro.
Ha inoltre ricordato loro che Rasul è un ragazzo laborioso ma che solo istruendosi potrà aiutare la sua famiglia a uscire dalla povertà.
Una volta convinti i genitori, Rasul ha potuto tornare a scuola e riprendere i suoi studi, continuando a lavorare nel pomeriggio. Da grande sogna di diventare un ingegnere.
Con una donazione puoi aiutarlo a realizzare il suo sogno.
Ogni sacrificio darà i suoi frutti: la storia di Azra
Azra Bibi ha deciso di mettere a frutto le sue capacità di cucito quando suo marito, un venditore ambulante, si è trovato senza lavoro durante la pandemia.
Tuttavia, mentre cuciva per sopravvivere, Azra si è trovata nell’impossibilità di pagare le tasse scolastiche dei suoi figli, che erano iscritti a una scuola privata a basso costo.
Mese dopo mese aveva accumulato le rate da pagare, e i figli di Azra, Alishba e Subhan, non potevano più andare a scuola.
Azra stava perdendo ogni speranza di far tornare i suoi figli tra i banchi scolastici, finché un membro della sua comunità la informò di una scuola TCF. Quando Azra ha visitato la scuola, la preside ha ammesso i suoi figli il giorno stesso e le ha assicurato che i suoi figli avrebbero continuato ad imparare, non importa quanto tempo ci vorrà perché la sua situazione finanziaria si riprenda.
Sostieni con una donazione tutti i genitori che sognano un futuro migliore attraverso un’istruzione di qualità per i loro figli.
Anzal: lavorare e studiare per inseguire un sogno
Anzal, studente TCF, ha iniziato a lavorare in officina quando suo padre, un meccanico, ha perso i suoi guadagni a causa della pandemia, guadagnando solo 100 rupie ogni giorno. Con l’aumento della povertà e la responsabilità del reddito, Anzal doveva lavorare per aiutare il padre e sostenere la famiglia, rischiando così di abbandonare la scuola.
La preside, venuta a conoscenza della sua situazione familiare, gli ha offerto una borsa di studio aggiuntiva.
Oggi Anzal è in grado di continuare la sua istruzione. Da grande sogna di diventare ingegnere e dedica tutti i suoi sforzi sia nello studio sia nell’officina del padre.
Con una donazione puoi aiutarlo a realizzare il suo sogno.
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