Quando la mia amica Zehra Abbas mi ha proposto, dal Canada, di far parte del movimento del “Green Iftar” sono rimasta subito entusiasta all’idea di contribuire a un progetto “mondiale” di sensibilizzazione sulla crisi climatica.
E non appena ne ho parlato al team IFTCF abbiamo colto al volo l’occasione per parlare di climate change mentre avremmo sostenuto le nostre scuole.
Sebbene il Pakistan contribuisca in minima parte alle emissioni di CO2, è però tra i paesi maggiormente colpiti dal cambiamento climatico in atto: le inondazioni devastanti del 2022 ne sono un esempio lampante, e non il primo.
L’idea di celebrare un iftar, il pasto che interrompe il digiuno diurno durante il mese del Ramadan, in chiave “green” nasce da una realtà associativa di Toronto, di cui la mia amica Zehra è co-fondatrice.
Un iftar “Verde” perché a base di cibi vegetali, selezionati tra quelli preferiti del Profeta (PBSL), e il più possibile a rifiuti zero.
Inoltre, una iniziativa interreligiosa, proprio nell’ottica inclusiva di riunire fedi diverse nella riflessione sui temi della crisi climatica.
Nel corso del green Iftar di Milano, tenutosi il 13 aprile scorso, abbiamo iniziato dal supporto di IFTCF a The Citizens Foundation in Pakistan, con il diario di viaggio di Marta Righetti, nostra Senior Dev. Manager, che in modo molto diretto e coinvolgente ha mostrato le condizioni delle scuole da lei visitate durante il suo viaggio in Pakistan lo scorso gennaio.
Nei suoi scatti emerge sì la devastazione causata dalle inondazioni, ma anche l’immediata risposta di TCF per fronteggiare la crisi e permettere a migliaia di alunne e alunni di tornare a scuola il prima possibile.
Marta ci ha inoltre illustrato come TCF abbia già da tempo iniziato un cammino di sostenibilità energetica con l’installazione di pannelli solari sui tetti delle scuole e di come l’accesso all’acqua sia un servizio reso possibile per tutta la comunità in diverse scuole.
Una foto per me molto significativa mostra l’impianto di potabilizzazione costruito da TCF per la scuola e accessibile per tutto il villaggio: un’immagine che è simbolo dell’inclusione e del dialogo costante che TCF ha sempre avuto con le comunità in cui le scuole sorgono.
La serata ha visto poi due interventi sul tema del rispetto degli animali e dell’ambiente osservati dalla prospettiva dell’islam, con la condivisione dei contenuti di Fawzia Jaffar (dal Green Iftar di Beirut) e di Zareen Shaik, di Studio89. In evidenza l’enormità della carbon foot print causata da un’alimentazione a base animale e fornendo spunti per ripensare il proprio consumo di cibi in un’ottica di sostenibilità.
A completare la nostra riflessione, prima dell’interruzione del digiuno, è intervenuta Stefania Sanfelice, esperta di macrobiotica, che ci ha parlato di questo approccio alimentare e stile di vita, di origine giapponese, e che riguarda i cibi, la loro selezione e preparazione. Dalla presentazione di Stefania è emerso come la macrobiotica proprio nei suoi capisaldi sia “green”, sostenibile e in linea nella lotta al cambiamento climatico, con cibi di origine vegetale, cereali, verdure e alghe, consumati con sobrietà, e solo di stagione, nel rispetto di se stessi e dell’ambiente.
Alle 20.09 è stato possibile interrompere il digiuno diurno e gli ospiti amici musulmani (e non!) hanno quindi iniziato a gustare il pasto preparato seguendo le ricette condivise da Studio89. Ad accompagnare la degustazione anche il delizioso tè offerto da Chà Tea Atelier di Gabriella Lombardi.
Il Green Iftar, interreligioso, a base vegetale e a zero rifiuti (nei limiti di quanto la gestione dei cibi ci ha permesso!) di Milano, organizzato grazie all’aiuto dei volontari di IFTCF e GPI Giovani Pakistani in Italia, ha così fatto parte di un movimento globale che ha visto i musulmani di tutto il mondo impegnati in iniziative per affrontare il cambiamento climatico.
Inoltre il Green Iftar di IFTCF è stato occasione per una raccolta fondi personale, non ancora giunta al suo traguardo. Confido nella generosità di chi ha aderito al Green Iftar, e a tutti coloro che vogliono unirsi, per contribuire a sostenere TCF in questo anno post inondazioni e insieme continuare a garantire l’istruzione laica e di qualità nelle comunità più svantaggiate del Pakistan .
Laura Lucia Notaro (volontaria IFTCF, community outreach)