Un incontro con il Pakistan, quello reale, che lascia cadere gli stereotipi e prende le distanze da analisi superficiali che troppo spesso distorcono la realtà. E’ questo l’obiettivo riuscito dell’opera “Pakistan: A hard country” di Anatol Lieven, protagonista poliedrico del mondo delle relazioni internazionali. Un saggio nel quale l’autore accompagna il lettore in un vero e proprio viaggio rivelatore. Il Pakistan presenta innumerevoli volti e sembra impossibile, ma soprattutto sbagliato, ricondurlo a termini e concetti troppo spesso abusati e così poco compresi come terrorismo, jihad, arma nucleare e stato fallito. Grazie alla lucida narrazione di Lieven, il lettore si allontana così da una logica strettamente dicotomica che vede il Pakistan diviso al suo interno da una guerra dominata da forze Islamiste. Lo stesso autore rassicura: nessun pericolo che l’arma nucleare possa cadere nelle mani di esponenti del mondo religioso fondamentalista, il Pakistan non è un Paese in bilico. Al contrario, il ritratto che emerge è quello di un Paese che, pur con le sue debolezze e contraddizioni interne, presenta la sua grande ricchezza nella società civile, basata su indissolubili legami di parentela e profondamente eterogenea da un punto di vista etnico e religioso. E quella che si presenta agli occhi del lettore appare così l’immagine di un altro Pakistan, lontana dalle rappresentazioni violente che i media occidentali dipingono. Un Paese che, come mette in luce l’autore, deve temere non tanto una deriva islamista bensì il problema del cambiamento climatico e il pericolo di un radicato antiamericanismo in alcun modo legato a fattori religiosi ma di natura politici ed economici. Un’opera grazie alla quale impariamo a conoscere il Pakistan per come si presenta realmente, nelle sue molteplici sfaccettature, allontanandoci dal quel modo di interpretare la realtà dal sapore unicamente occidentale.
“Un libro che scardina la visione ‘monolitica’ sul Pakistan… innovativo e profondamente attuale”. Patrick French, Mail on Sunday
“Un libro meraviglioso, denso, pieno di saggezza, umorismo… che distoglie dal mito del Pakistan come paese in bilico”. Peter Oborne, Daily Telegraph
“Il divario tra la vera natura del Pakistan e come invece viene percepito è ampio e profondo. Il libro di Lieven è un tentativo ambizioso e necessario di colmare tale divario. Ciò che colpisce di più è il suo approccio così informato e profondamente ponderato. Ed è proprio questo che spesso manca nelle discussioni sul Pakistan, è qualcosa che lo rende nuovo”. Alex Von Tunzelmann, Evening Standard
“Uno studio attento… L’impresa di Lieven risiede nel suo straordinario e veritiero ritratto della nazione”. Arifa Akbar, Independent
“Un libro grandioso… pochi scrittori offrono la visione e la conoscenza profonda che Lieven possiede, di un Paese così importante per l’Occidente ma che spesso viene banalizzato dai media e raramente capito… Attuale e convincente”. Maleeha Lodhi, The News International
“Scritto con grande affetto ed umorismo… Gioca un ruolo importante nel contrastare le analisi superficiali che riguardano il Paese”. Samira Shackle, New Statesman
“Al giorno d’oggi tutti sembrano avere un’opinione sul Pakistan. Ma pochi lo fanno con cognizione. Anatol Lieven è quel raro osservatore: uno studioso che scrive come il migliore dei corrispondenti esteri, analizzando in profondità le condizioni del Paese”. Edward Luce, autore di In Spite of the Gods: The Strange Rise of Modern India
“Negli ultimi dieci anni, Lieven è stato uno dei commentatori più intelligenti e imparziali delle vicende internazionali e in questo importante libro di grande attualità restituisce un ritratto delle regioni, delle classi sociali, della storia e delle prospettive del Pakistan, rendendo accessibile il contenuto non solo ai cultori della materia ma anche ai meno esperti”. Huffington Post
Anatol Lieven è un autore britannico, giornalista e analista politico, attualmente Senior Research Fellow presso la New America Foundation (Washington DC), dove si concentra sulla strategia globale degli Stati Uniti e sulla guerra al terrorismo. Trascorre la maggior parte della sua carriera in qualità di inviato in Asia Meridionale e in ex Unione Sovietica, seguendo in particolare i conflitti scoppiati in queste regioni. E’ docente di Relazioni Internazionali presso il King’s College e ricercatore per il Global Policy Institute di Londra. Il suo ultimo libro, “Pakistan: A Hard Country” (Penguin, 2011) – acclamato a livello internazionale in ambito sia accademico sia giornalistico e selezionato dal Daily Telegraph tra i “libri dell’anno 2011” – rappresenta una profonda esplorazione della sfera socio-politica del Pakistan. Tra le sue opere ricordiamo inoltre Chechnya: Tombstone of Russian Power? (Yale University Press 1998), Ukraine and Russia: A Fraternal Rivalry (USIP, 1999); The Baltic Revolution: Estonia, Latvia, Lithuania and the Path to Independence (Yale University Press 1993).
A cura di Elisa Ricco