Il 22 novembre il Presidente e fondatore di TCF, Mushtaq Chhapra, ha rilasciato un’intervista per “Extraordinary Pakistanis”, un blog il cui scopo è quello di promuovere tutti coloro che in terra madre e all’estero stanno lavorando per rendere il Pakistan un Paese migliore. L’intervista è stata rilasciata in occasione del Ventennale di TCF, che ha celebrato i suoi primi 20 anni di attività in cui le vite di tanti bambini, in particolare bambine e donne, sono cambiate in meglio e la speranza in un futuro migliore si è alimentata ogni giorno.
Nel 2014 TCF ha raggiunto con orgoglio il traguardo che si era prefissata quasi 20 anni prima: costruire 1.000 scuole nelle zone più disagiate del Pakistan e rendere accessibile un’istruzione laica e di qualità ai più svantaggiati.
TCF è un bellissimo esempio della devozione, del duro lavoro e della ferma convinzione di sei straordinari cittadini pakistani.
Uno di questi è Mushtaq Chhapra, Presidente nonché membro fondatore di TCF, ma soprattutto un cittadino che ha aiutato, senza troppo clamore e concretamente, milioni di bambini permettendo loro di perseguire un sogno: ricevere un’istruzione di qualità per costruirsi un futuro migliore.
Il percorso non è sempre stato privo di ostacoli, ma come sostiene Chhapra: “è stato un viaggio straordinario, fatto di sfide, critiche e incidenti di percorso. Sin dal primo momento ci siamo prefissati come obiettivo di costruire 1.000 scuole. Molte persone ci dicevano che eravamo dei folli ad investire così tanti soldi e forze in un’impresa apparentemente impossibile. Ma sentivamo che c’era bisogno di un grande cambiamento che fosse di forte impatto sulle vite dei cittadini. Così, abbiamo chinato il capo e lavorato senza posa per realizzare la nostra visione. Il resto è storia!”.
Chhapra e gli altri membri fondatori non si sono curati di chi ha cercato di screditare la missione di TCF e il loro sogno di costruire negli slums scuole pari a quelle “dei ricchi” del Pakistan.
Il segreto del grande successo di TCF? Secondo Chhapra sta nella dedizione, che a sua volta risiede nella capacità di guardare al di là dei propri limiti, nella coerenza e nel duro lavoro. Sono questi i fattori che aiutano a raggiungere il successo.
Un altro consiglio che Chhapra dà alle ONG è di “lasciare il segno e stimolare il supporto della gente comune. Le ONG devono lavorare come se fossero delle vere e proprie aziende. Volevamo che TCF fosse un brand e non che fosse qualcosa di volatile”. Da qui si spiega perché TCF preferisce agire sul medio-lungo termine, pianificando e creando vere e proprie joint venture simili a quelle aziendali.
Ciò che motiva maggiormente Chhapra è “la gratificazione nel vedere come la vita di qualcuno possa cambiare positivamente e che in piccola parte è anche grazie al tuo aiuto. Gli studenti TCF probabilmente non avrebbero mai avuto la possibilità di vedere cosa c’è oltre alla povertà e al disagio e non avrebbero mai potuto sperare di diventare un giorno insegnanti, medici o ingegneri. È da quel preciso istante che capisci che ne è valsa la pena e molto di più”.
Mushtaq Chhapra in occasione dell’incontro organizzato a Milano nel 2013 presso Fondazione Corriere della Sera. In foto sono presenti anche l’Ambasciatrice pakistana in Italia Tehmina Janjua e il Presidente di Italian Friends of TCF Gretchen Romig Crosti
A cura di Federica Giovannoli