Stava vendendo Kulfis (gelato tradizionale, NdR) quando dei ragazzi gli si avvicinarono e gli rubarono tutto. Una vera e propria tragedia per il piccolo Zulfiqar Ali Chachar che, per paura della reazione del padre, scoppiò a piangere lì dove si trovava per strada. Così inizia la storia che il giovane Zulfigar racconta a M Bilal Lakhani del The Express Tribune. Zulfigar viene da una famiglia molto povera del Pakistan, precisamente in un piccolo villaggio chiamato Aman Chachar (a 25 km da Daharki). Il padre, per guadagnare qualcosa, aveva cominciato a vendere kulfis. Quel giorno subì la sua più grande perdita.
Il sogno più grande di Zulfigar era di andare a scuola come tutti i suoi amici e coetanei, ma a causa della condizione economica della sua famiglia, era costretto a lavorare per pagarsi gli studi. Alle elementari, per andare a scuola camminava 2 km al giorno, ma non poteva permettersi i libri scolastici e così fece un accordo con gli alunni più grandi: gli vendevano, scontati, i loro libri
Faceva di tutto per studiare e pensava anche di aver raggiunto una buon livello di istruzione sino a quando tentò di essere ammesso, l’ultimo anno di scuola media, ad una scuola di TCF.
Alla prova di ammissione gli fu chiesto: “Cos’é una cellula?”. Lui non ne aveva idea. Così realizzò che, dopo tanti anni di studio, in realtà aveva imparato solo l’alfabeto urdo e come memorizzare le cose.
Quello fu un giorno importante per la vita di Zulfigar, perchè capì che voleva un’istruzione di qualità. Da quel giorno la sua vita cambiò per sempre.
Il problema era come pagarsi l’università. Tuttavia, grazie ad un piccolo contributo da parte di TCF, riuscì a pagare le tasse universitarie per un college a 35 km dal suo Paese. Purtroppo però non riusciva ad avere sempre i soldi per l’autobus così, d’ accordo con un suo insegnante, perdeva qualche lezione, ma studiava di più a casa.
Alla fine i soldi però finirono e lui dovette rinunciare agli studi. Nel frattempo i genitori aprirono un piccolo negozio e sebbene l’attività andasse bene anche grazie al lavoro di Zulfigar, in cuor suo, lui desiderare ancora di andare all’università, come gli altri ragazzi.
Fu proprio allora che un suo amico di TCF gli parlò di un bando che gli avrebbe permesso di frequentare la IBA Sukkur (Sukkur Institute of Business Administration) grazie ad una borsa di studio,
“Perché fare domanda? Ho un negozio da gestire ed i miei genitori dipendono da me” rispose Zulfigar al buon amico che decise invece di compilare il modulo di iscrizione per lui.
Zulfigar fu preso e ora è la persona più istruita di tutto il suo Paese ed ora si è trasferito a Karachi per un tirocinio. Una volta che avrà guadagnato abbastanza soldi, racconta, aprirà una scuola per tutti i ragazzi e i bambini come lui a Amam Chachar.
“Se credi in te stesso a lavori sodo, le opportunità busseranno alla tua porta”
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Published in The Express Tribune, November 19th, 2015.
A cura di: Margherita di Clemente