Per raccogliere acqua fresca ogni mattina, Marium, 13 anni, cammina per un’ora lungo le ripide colline di Chamankotli, un villaggio situato nell’Azad Kashmir. Una volta tornata, taglia la legna per il fuoco, prepara il cibo e pulisce la sua casa. Mentre fa tutto questo, si occupa anche dei bisogni di sua madre, che è confinata in un charpoy, il tipico letto, a causa della paralisi. Senza accesso a elettricità, gas e acqua corrente, ogni lavoro è arduo e non c’è tempo per riposarsi.
Una vita ancora più difficile
La crisi del coronavirus ha sconvolto la vita di Marium, ci dice Sania Javed, preside della scuola TCF dove Marium studia.
Quando il lock down è stato applicato, suo padre ha perso i suoi guadagni giornalieri come operaio, mentre sua madre era già malata. Quando una proposta di matrimonio per la sorella maggiore di Marium, 15 anni, è arrivata, la famiglia l’ha accettata. Tutte le responsabilità erano ora sulle spalle di Marium.
A scuola
Quando le scuole hanno riaperto a settembre, il padre di Marium non poteva permettersi di farla tornare a studiare. Sania ha passato ore a parlare con i genitori di Marium, affinché permettessero alla figlia di continuare la propria educazione. La flessibilità negli orari scolastici lo ha reso possibile: per la prima volta in oltre 6 mesi, Marium è tornata in classe.
Quando è a scuola, lontana da tutte le preoccupazioni e responsabilità, Marium vede un mondo pieno di possibilità. Sogna di diventare un’insegnante, così da poter sostenere la sua famiglia e la sua comunità.
La crisi del coronavirus ha lasciato migliaia di ragazze ancora più vulnerabili, a rischio di matrimoni precoci e abbandono scolastico. Stiamo lavorando duramente per assicurarci che le ragazze tornino sane e salve nelle loro classi.
Unisciti a noi nel sostenere il diritto di ogni ragazza di imparare, aiutaci a proteggere i loro sogni.