L’emergenza educativa in Pakistan non si è aperta con l’emergenza sanitaria causata dal covid e non si chiuderà certo con essa, visto che il coronavirus ha reso tale emergenza ancora più acuta.
Molte scuole in Pakistan potrebbero non riaprire mai più.
Insieme per la scuola di Nathoki
Da anni, il Pakistan è colpito da un’ emergenza educativa senza precedenti: il Paese è estremamente giovane (il 64% della popolazione ha meno di 30 anni) ma sono circa 23 milioni i ragazzi in età scolare che non vanno a scuola. La situazione peggiorerà ulteriormente con gli effetti economici e sociali della pandemia di Covid-19. In Pakistan, il vaccino resta un miraggio lontano, ma l’impatto della pandemia si sta già facendo sentire.
Analfabetismo significa immobilità sociale, generazioni che non saranno in grado di assicurare una vita stabile alla propria famiglia, in un circolo vizioso senza fine.
Ma non è troppo tardi. Di fronte alla richiesta di aiuto dei colleghi in Pakistan, abbiamo deciso di offrire il nostro sostegno dall’Italia, sostenendo una scuola intera per il prossimo anno 2021-2022.
L’ obiettivo è sostenere la scuola primaria TCF di Nathoki, garantendo un’istruzione di qualità a 180 bambini e opportunità lavorative a 7 donne del personale docente nell’anno scolastico 2021/2022, che inizierà ad agosto.
Con il tuo contributo puoi garantire un futuro dignitoso a questi bambini e permettere loro di sognare in un futuro migliore.
Vuoi una testimonianza in prima persona dal Pakistan su che cosa sta succedendo? Leggi le nostre storie.
Crisi educativa e crisi sanitaria
Guardando il Pakistan da lontano siamo portati a leggere le sue dinamiche con i nostri occhi. Come le nostre scuole riapriranno al termine della crisi sanitaria, così siamo portati a pensare che accadrà lo stesso là. Ma questo sarà ben lungi dal succedere per diversi motivi.
Una crisi preesistente
Le scuole in Italia funzionavano discretamente bene prima dello scoppio della pandemia. Nessuno di noi era costretto a vedere i propri figli rinunciare a imparare a leggere e scrivere, o obbligati a rimanere isolati dai coetanei. In Pakistan tutto questo era realtà già prima del coronavirus: il paese era infatti il secondo a livello mondiale per numero di bambini che non potevano andare a scuola.
Scenari futuri ancora più cupi
La banca mondiale stima che un ulteriore milione di bambini abbandonerà la scuola entro il termine della crisi. Meno soldi per le famiglie, più bambini che dovranno lavorare e non potranno andare a scuola. Molti di loro infatti dovranno trovare un’occupazione che integri i magri guadagni dei genitori, sempre più limitati dalla pandemia. Le ragazze inoltre rischiano di essere date in sposa giovani per sgravare le famiglie di un’ulteriore spesa.
Per saperne di più sui rischi che corrono durante questa pandemia, clicca qui.
La ricetta di TCF per mitigare la crisi
Riportare questi bambini a scuola è fondamentale: ogni loro sogno e progetto sul futuro passa attraverso la possibilità di continuare gli studi e migliorare una condizione sociale estremamente precaria. Sono tre i punti cardine della nostra strategia.
Trattenere gli studenti già iscritti
Insegnanti e presidi sono stati costantemente in contatto con studenti e genitori durante questo periodo di emergenza. Sono state assegnate diverse attività da svolgere a casa in modo da mantenere viva la connessione con le scuole. Le presidi sono state autorizzate ad erogare piccole borse di studio ai bambini e anche ad azzerare le tasse qualora la famiglia non riuscisse più a sostenere la spesa. Agli studenti è anche garantita maggior flessibilità negli orari in modo tale da non intralciare gli impegni lavorativi qualora la famiglia non possa permettersi di rinunciarvi. Una situazione che a noi sembra paradossale ma che è invece realtà per le persone a cui manca il pane per sfamare tutti i figli a fine giornata.
Accogliere gli studenti delle scuole private
Prima dello scoppio della pandemia il 42% degli studenti in Pakistan era iscritto in una scuola privata. I genitori, con l’avanzare della crisi economica non potranno più permettersi di pagare le tasse e il risultato sarà doppiamente negativo: queste scuola abbasseranno la saracinesca (il 15% lo ha già fatto) e i bambini non potranno più andare a scuola. Insegnanti e presidi TCF stanno quindi cercando di parlare con le famiglie di questi studenti per raccogliere anche le loro iscrizioni e garantirgli un banco a scuola quando si inizierà a vedere la luce.
Aumentare i turni e le lezioni
Con un maggior numero di iscritti, provenienti dalle scuole private, TCF sta ampliando l’offerta di turni scolastici pomeridiani. Si partirà prima dalle comunità con il maggior tasso di abbandono scolastico per poi cercare di estendere questo modello a tutte le aree in cui sia richiesto.
L’emergenza nell’emergenza: le parole dell’altra epidemia
Da un anno a questa parte sono entrate a far parte delle nostre vite nuove parole legate alla crisi sanitaria che stiamo vivendo. Parole che ormai usiamo ogni giorno e che destano preoccupazione.
In Pakistan l’emergenza sanitaria ha anche aggravato la crisi educativa già in atto: un’emergenza nell’emergenza. Quelle stesse parole che usiamo ogni giorno e che ci spaventano, in Pakistan hanno una valenza ancora più drammatica.
Focolaio
Un focolaio è il luogo dove un’epidemia inizia.
Il Pakistan è uno dei peggiori focolai al mondo rispetto all’epidemia dell’emergenza educativa: è infatti il secondo peggior Paese al mondo per tasso di scolarizzazione (dati: World Bank).
Circa 23 milioni di bambini pakistani non frequentano la scuola; quelli che lo fanno, spesso non raggiungono nemmeno i livelli di apprendimento di base. Il 75% dei bambini in Pakistan non è in grado di leggere e capire un semplice testo: non saranno in grado di usufruire di servizi, non verrà nemmeno considerato per la maggior parte dei lavori formali.
Il “costo” della pandemia coronavirus sarà di un ulteriore milione di bambini che abbandonerà la scuola. Un altro milione di vittime in un focolaio esplosivo di svantaggio e immobilità sociale, un focolaio in cui a crescere è il livello di povertà nel Paese.
TCF con le sue scuole offre istruzione laica e di qualità nelle zone più disagiate del Pakistan: quelle che, nel paese, avevano il peggior tasso di scolarizzazione anche prima della pandemia.
Sostenendo TCF tramite Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci ad arginare il diffondersi dell’emergenza educativa.
Paziente asintomatico
Un bambino che non va a scuola per lavorare contribuisce al benessere della propria famiglia. In una famiglia povera questa sembra la soluzione più logica. Ma la “malattia”, per quanto invisibile, sta già agendo.
Il bambino in questo caso è un paziente asintomatico: ha dentro di sé il virus dell’analfabetismo, che continuerà a rendere il bambino stesso, la sua famiglia, la sua comunità vittime della povertà che l’impossibilità di miglioramento socio-culturale causa.
TCF riporta i bambini a scuola andando anche incontro alle esigenze delle famiglie duramente colpite a livello economico dall’emergenza sanitaria. Sono previste borse di studio e agevolazioni sulla retta scolastica, nonché la possibilità di frequentare la scuola e contemporaneamente lavorare per aiutare comunque la famiglia. Tutto questo è possibile grazie alle presidi e alle insegnanti TCF che organizzano incontri con le singole famiglie, andando letteralmente casa per casa, per convincere i genitori a mandare i figli a scuola.
Sostenendo TCF tramite Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci a isolare il male silenzioso dell’analfabetismo e ad alleviare le difficoltà di famiglie che, letteralmente, non potrebbero mandare figlie e figli a scuola senza un aiuto.
Assembramento
L’assembramento è uno degli elementi che favorisce la diffusione del contagio.
Il Pakistan è caratterizzato da una forte presenza di slum, ovvero quartieri di abitazioni molto poveri e ad alta densità abitativa che presentano costruzioni malsane e cadenti. Impossibile evitare assembramenti in questi luoghi, altamente probabile il contagio.
TCF ha sviluppato per le sue scuole delle Procedure Operative Standard in aggiunta a quelle governative. Notevole enfasi è stata data sull’igiene personale, il distanziamento sociale e l’abilità di gestire situazioni d’emergenza. La presenza degli studenti è stata ridotta, dividendo in due ogni classe e garantendo una frequenza a giorni alterni. Il messaggio passato a bambine e bambini è spesso l’unico modo per veicolare l’attenzione all’igiene verso le loro famiglie.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci a dare a bambine e bambini delle scuole le migliori condizioni possibili per l’insegnamento in presenza.
Distanziamento sociale
Che fare quando il distanziamento sociale non si misura in metri ma in euro? Quando non basta un passo per farlo svanire ma l’unica chiave sono anni di studio?
Mentre noi il distanziamento lo misuriamo in metri, la distanza più tangibile in Pakistan è sicuramente quella tra classi, ma anche tra coloro che hanno avuto la possibilità di studiare e coloro che non l’hanno avuta.
L’istruzione è la chiave per abbandonare una situazione di immobilità sociale che viene tramandata di padre in figlio. Un’istruzione completa permette ai bambini, adulti di domani, di accedere a lavori formali e adeguatamente remunerati. Permette la crescita di una futura classe governativa in grado di pensare ed agire in favore di un’erosione della disuguaglianza sociale.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci ad accorciare questa distanze garantendo un’istruzione di qualità anche nelle zone più vulnerabili del Paese.
Indice di trasmissibilità
Più persone vengono contagiate dal singolo individuo, più l’emergenza si aggrava.
Un bambino che non studia sarà meno incline a mandare a scuola i suoi figli in futuro.
Se ogni famiglia in Pakistan ha in media 4 figli è facile immaginare quanto questo “virus” possa crescere in modo esponenziale.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci a dare dinamicità sociale all’istruzione, migliorando la situazione di una famiglia, di una comunità, del Paese.
Curva epidemica
L’ emergenza si aggrava man mano che la curva epidemica sale: fin quando non si arriva nella fase di plateau non si può dire di vedere la luce in fondo al tunnel.
L’emergenza educativa in Pakistan è ben lontana da questa fase della curva, anzi: secondo le stime della banca mondiale entro la fine dell’emergenza Coronavirus il numero dei bambini al di fuori della scuola crescerà vertiginosamente, fino a un milione in più.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci concretamente a riportare i bambini a scuola e mantenere vivi i loro sogni.
Didattica a distanza
L’emergenza Covid ha cambiato anche in Italia il modo di andare a scuola: dallo spostamento a piedi, in macchina o in bici, siamo passati al sedersi davanti a un computer per seguire la lezioni.
Per i bambini in Pakistan la didattica è sempre “distante”: si può essere costretti a percorrere chilometri e chilometri, magari a piedi, per raggiungere la scuola. TCF costruisce le proprie scuole all’interno delle comunità proprio per evitare che gli studenti debbano percorrere lunghe distanze.
A causa della pandemia le scuole sono state costrette a sospendere le lezioni anche in Pakistan: TCF ha dovuto moltiplicare i propri sforzi per attivare una didattica a distanza in un Paese dalle infrastrutture digitali pressoché inesistenti.
Collaborando con il Ministero Federale dell’Istruzione e PTV Teleschool, ha prodotto il programma televisivo per bambini “Ilm Ka Aangan” (Il Cortile della scuola). Una versione cartacea di “Ilm ka Aangan”, una rivista con esercizi di alfabetizzazione, aritmetica e sviluppo delle capacità socio-emotive degli studenti, è stata diffusa dal personale delle scuole raggiungendo gli studenti casa per casa.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci a mantenere operativa la rete di iniziative creata da TCF per proteggere i sogni dei propri studenti durante la pandemia.
Vaccino
Per sconfiggere il Covid-19 l’unica soluzione efficiente è vaccinare le comunità; in Pakistan l’unica soluzione all’analfabetismo diffuso è la scolarizzazione.
Grazie alla presenza delle scuole all’interno delle comunità TCF fornisce speranza anche alle bambine, che statisticamente hanno un tasso di scolarizzazione ancora più basso.
Contro l’emergenza educativa, il vaccino è TCF.
Sostenendo Italian Friends of The Citizen Foundation contribuisci a diffondere gli anticorpi dell’istruzione nelle fasce più deboli del Paese: una barriera costituita da 1.652 scuole e 12.554 insegnanti con l’obiettivo, giorno dopo giorno, di abbattere l’indice di analfabetismo in Pakistan, ora al 57%.