Il sorriso di Shazma, il nuovo volto dell’istruzione in Pakistan
The Citizens Foundation (TCF) celebra il raggiungimento di un importante traguardo: l’apertura della 1000esima scuola in Pakistan. In quest’occasione, quello di Shazma è stato scelto come nuovo volto dell’istruzione in questo Paese – un esempio che dona speranza e coraggio alle bambine e alle ragazze cresciute in alcune delle comunità più povere al mondo.
Shazma non aveva mai sognato di andare a scuola. Sua mamma pensava che istruirla fosse “inutile”. Era sufficiente che suo fratello andasse a scuola e che si istruisse in modo da poter aiutare la famiglia. Il suo essere donna l’aveva reclusa in un circolo vizioso di povertà, dal quale non aveva alcuna speranza di fuggire.
Ma i genitori di Shazma sono stati poi convinti a lasciare che la ragazza frequentasse la scuola insieme a suo fratello. Oggi, a otto anni, Shazma è la migliore della sua classe e sogna di diventare un giorno un’insegnante.
Shazma è solo una dei 145.000 bambini Pakistani che oggi frequentano le scuole TCF, localizzate in 97 città e villaggi nelle aree più povere del Pakistan.
Ciò che era cominciato nel 1995 con solo cinque scuole a Karachi, ha raggiunto questo mese un traguardo – 1000 scuole – che nessuno mai si sarebbe aspettato. Ma coloro che dubitavano della riuscita di quest’impresa sono stati smentiti.
In ognuna delle 1000 scuole di TCF, ogni insegnante e ogni preside è donna, una politica fortemente voluta dai fondatori e che funge da esempio per i genitori che ancora non vogliono mandare le loro figlie a scuola. In ogni classe si cerca di mantenere un certo equilibrio tra il numero di bambini e bambine.
Nonostante la sua difficile infanzia, trascorsa nel villaggio di Dadu nella provincia di Sindh, Shazma è una bambina fortunata.
Ci sono più di 240.000 scuole pubbliche in Pakistan, molte delle quali non dispongono nemmeno dei servizi igienici o dell’elettricità, per non parlare di banchi o laboratori di informatica. In molte di queste, gli insegnanti spesso non si presentano alle lezioni – e di conseguenza nemmeno gli alunni.
Le scuole TCF possono invece vantare servizi igienici puliti e funzionanti. Dispongono di acqua potabile e di elettricità. Hanno libri e computer e gli insegnanti credono veramente nel potenziale dei loro studenti.
Oltre a queste comodità, questi bambini hanno l’incredibile opportunità di togliersi dal circolo vizioso di lavoro e povertà conosciuto dai loro genitori: solo un’arma potente come l’istruzione può fare ciò.
1000 scuole potrebbero essere solo un punto di partenza – ma questo traguardo offre una concreta speranza alle bambine, alle ragazze, a tutti coloro che sono nati in situazioni svantaggiate, a tutte le vittime invisibili che il mondo non riesce a vedere quando si parla di Pakistan.
Alessandra Ricci